Incastonata in una piccola valle totalmente esposta a sud al confine tra Alassio e Albenga, un tempo fu un'antica abitazione con torre colombaia appartenuta ai Monaci dell’isola, successivamente la proprietà fu acquistata nel 1565 dai Marchesi Ferrero di Ventimiglia.

Le opere di restauro intraprese dalla famiglia furono finalizzate alla realizzazione di una dimora di villeggiatura nonché azienda agricola dedicata principalmente alla coltivazione di uliveti, vigneti e orti. La sua struttura massiccia, tipicamente ligure e la presenza di garitte difensive, sono a testimoniare un passato afflitto da numerose incursioni piratesche, di cui la stessa famiglia rimase vittima: Scipione Ferrero, figlio di Luca Ferrero acquirente della proprietà, fu rapito dai pirati e successivamente rilasciato mediante riscatto. Salvata da anni di degrado e abbandono, la proprietà si estende oggi su 5 ettari ed è stata coinvolta in un importante progetto di restauro conservativo e di recupero dell’area agricola dove sono stati reimpiantati vigneti e ripristinati i muri a secco. L’antica via romana Iulia augusta segna il confine della proprietà nella parte sovrastante la villa e la sua presenza contribuisce ad arricchire la tenuta di pregio storico e archeologico.

"La Colombera" è un tipico esempio di villa ligure fortificata con garitte pensili di forma cilindrica.
Tali caratteristiche denotano la necessità di controllare e difendere la proprietà dalle incursioni saracene che per secoli hanno afflitto la riviera.

Prima possedimento dei monaci dell’Isola Gallinara, poi residenza nobiliare, la Colombera è testimone di un passato turbolento.
L’aspetto attuale della dimora risale alla metà del 1500 quando la famiglia dei marchesi Ferrero di Ventimiglia la acquistò destinandola a residenza di villeggiatura e azienda agricola. I lavori comportarono l’inglobamento di una torre colombaia di epoca precedente e la realizzazione di spazi destinati a funzioni rurali, stalle e frantoio. Sono ancora visibili nelle sale al piano terra le tradizionali vasche dell’olio rivestite di ardesia, i resti della macina e della pressa.
Sempre al piano terra si può ammirare una piccola cappella e l’imponente scalinata che conduce al piano nobile, sormontata da una volta a crociera e cornici tipicamente seicentesche.